B&W Soul Vision

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Selezionata per la “Portrait Gallery” di B&W Soul Vision
“Un taglio particolare per questa proposta ben gestita e curata di Cristina Rezzi. Il BN in chiave bassa mantiene visibili i dettagli anche nelle zone più scure, mentre la luce sfiora il volto guidandoci in un carezzevole percorso. Ottima anche la gestione della PDC, il dettaglio ottenuto e l’intensità dello sguardo romanticamente assorto e sognante che hai saputo cogliere.”

Stefano Marasà

 

Biagio Fioretti legge le mie foto così…

Ileana Macri

Le donne di Cristina Rezzi danno conferma circa la nostra ignoranza.

Pongono certezza al disagio di non sapere dove inizia la materia e dove finisce la luce. Quanto c’è ancora di corpo o se tutto il resto è approssimativo per fotoni.

Ti perdi in questo dubbio e sorvoli su quel corpo, senza chiederti più se sia davvero di una donna.

In fondo davvero le donne della Rezzi hanno protoni di mascolinità. La luce scolpisce le fasce muscolari e ti perdi a provare da che parte del campo stai. Dove passa il confine del tuo essere genere o solo della tua genia.


Inquietano e placano, dunque le donne rezziane. Mettono voglia di saperne di più. Come se a parlarci potessero raccontare tutta l’intuizione di chi le ha fissate in quello scatto.

Fragilità, forse. Malinconia struggente, certamente.

BiagioFioretti

Vincenzo Scudieri legge le mie foto così…

Ileana Macri

La condivisione dei propri lavori, certamente, non è cosa semplice in questo mondo fotografico.

I portali specifici e i social network, certamente, facilitano questo compito ingrato con un riscontro immediato ma a breve termine.

Fortuna vuole che magari un nostro scatto possa essere pubblicato in qualche rivista, o ancora meglio, esporre in una mostra.

Come poter trovare il nostro posto al di fuori della famosa rete, ma soprattutto, cosa proporre per poter raggiungere l’obiettivo?

Eterno dilemma…

La rete, oggi, è diventata un agglomerato di immagini pubblicate senza freni.

Tutto ciò comporta, a mio avviso, quell’equilibrio precario dove l’arte sfocia nel cattivo gusto.

La fotografia è certamente una forma d’arte pura, ovvero l’espressione estetica basata sulla tecnica, studio ed esperienza.

L’arte non ha regole interpretative, ma è una forma di espressione totalmente soggettiva.

Su questo principio di soggettività artistica, ecco che ci si scontra con immagini che dall’artistico sfociano nel puro voyeurismo talvolta con giustificazioni inverosimili.

L’arte sta nel trasmettere, nel raccontare, nello stupire con sensibilità e non con la prepotenza che spesso notiamo.

Rappresentare la bellezza femminile è estremamente difficile, che sia un lavoro di moda, fashion, glamour, nudo… ecc. ecc.

La caduta di stile è sempre dietro l’angolo, trovando qualcuno che ti dice: “è una forma d’arte”.

Si… certo.

Come nella pittura, gli strumenti a disposizione sono le luci e le ombre, creando profondità in un soggetto.

Sono proprio questi strumenti che danno sensualità ad una figura femminile, aggiungendo una piacevole immagine della donna dove luci e ombre cadono come piacevole carezza.

Le ombre,  scure e meno scure danno eleganza, ed è in quel momento che l’arte prende forma dall’occhio del fotografo.

Molte modelle sono protagoniste in shooting e molti fotografi cercano quel limite da non varcare, affinchè l’arte non si trasformi in altro.

Tra i fotografi conosciuti Cristina Rezzi riesce a comunicare nei suoi scatti proprio l’eleganza che una modella necessità.

Lo studio, l’esperienza e la sensibilità fanno di Cristina Rezzi una fotografa abile nel rappresentarre la bellezza femminile, sfiorando, in alcuni casi, l’erotismo. Luci ed ombre, infine, intervengono plasmando il corpo del soggetto, come un disegno a matita.

Omologare la visione della donna nella rappresentazione fotografica è quasi abitudinaria, ma Cristina ha sempre dedicato attenzione per differenziarsi, raccontando caratteri ed emozioni diverse.

Tutto ciò conferma un grande rispetto della fotografia come forma d’arte senza mai cadere nel luogo comune della banalità espressiva.

Vincenzo Scudieri

Toscana Foto Festival

Ho partecipato con entusiasmo al workshop tenuto dal fotografo Alberto Buzzanca in occasione del Toscana Foto Festival, sono stati 3 giorni pieni, ho imparato molto da un professionista che ha messo a disposizione tutto il suo sapere fotografico. Ho lavorato con un gruppo di professionisti fantastici. Non posso non ringraziare Alberto Buzzanca e Gabriele Rigon per i numerosi consigli e la loro disponibilità.